un progetto di
Istituto per la storia e le memorie del novecento PARRI E-R
Teatro del Pratello
Università Primo Levi
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Istituzione Bologna Musei
Accademia di Belle Arti di Bologna
Sabato 25 aprile 2015 ore 21.00
Chiostro dell’ex Convento di San Mattia, via Sant’Isaia 20
regia di Paolo Billi
drammaturgia di Paolo Billi, Luca Alessandrini e Veronica Ceruti
movimenti coreografici di Elvio Pereira De Assunçao
video di scena a cura di Daniele Campagnoli e Filippo Pierpaolo Marino
Sabato 25 aprile 2015 (ore 21.00) presso il Chiostro dell’ex Convento di San Mattia (cortile delle scuole Manzolini) in via Sant’Isaia 20 debutta IN ETA’ DI GUERRA, spettacolo teatrale con la regia di Paolo Billi, che conclude la seconda annualità del progetto VOCI, realizzato dall’Istituto per la storia e le memorie del novecento PARRI E-R, dal Teatro del Pratello, dall’Università Primo Levi, dal MAMbo e dall’Accademia di Belle Arti di Bologna.
In scena Maurizio Cardillo e i ragazzi della Compagnia OUT Pratello, con Chanel Tatangmo, Philip Hamouda, e con Maddalena Pasini. Il video di scena è a cura di Daniele Campagnoli e Filippo Pierpaolo Marino, realizzato dagli studenti dei corsi di Didattica e comunicazione dell’arte, Didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico, Fotografia cinema e televisione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, con la collaborazione di Francesca Marra.
Lo spettacolo IN ETA’ DI GUERRA, con la drammaturgia di Paolo Billi, Luca Alessandrini e Veronica Ceruti rielabora e trasforma in opera originale citazioni letterarie e materiali iconografici i più diversi. L’azione scenica ha per protagonisti gli attori del “Kabarett Baciccia”: il primattore gioca la parte di un disilluso professore di storia (Maurizio Cardillo), tutto perso a rammentare quel che scrissero Remarque, Hemingway, Freud, Papini sulla Grande Guerra, e tre attori-ballerini che presentano, a modo loro, le avventure del “piccolo alpino” di Salvator Gotta, romanzo per ragazzi che ebbe grande fortuna durante il ventennio fascista e non solo.
Nel 2015 cade un significativo doppio anniversario: il settantesimo della Liberazione e il Centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale; è l’occasione per interrogarsi su trent’anni di guerra civile europea, di avanguardie e di ritorni, continuando e sviluppando il senso del lavoro intrapreso nella prima annualità del progetto VOCI, ossia fare memoria rifuggendo le retoriche celebrative, che ossificano o banalizzano la memoria.
Luca Alessandrini, coautore del progetto e coordinatore della Direzione dell’Istituto Parri puntualizza: “Il lavoro intende coniugare il centenario della prima guerra mondiale con il settantesimo della Resistenza, non interesserà in senso stretto la vicenda bellica della prima guerra mondiale ma la Grande Guerra come evento epocale, proponendone la dimensione definita da taluno “guerra dei trent’anni”, la lunga guerra civile europea nella quale si formano i totalitarismi e che, iniziata nel 1914, cessa soltanto con l’affermazione delle potenze democratiche e delle resistenze nel 1945.”
Veronica Ceruti, coautrice del progetto e responsabile Mediazione culturale e Servizi educativi dell’Istituzione Bologna Musei, si interroga così: “Ricorrenze, centenari, ne abbiamo davvero bisogno? A volte me lo sono domandata, assistendo a celebrazioni fredde e retoriche, non partecipate e soprattutto non accessibili, perché non comprese. Mi sono ricreduta: l’anniversario è un’occasione da non perdere per andare a cercare nel nostro passato, anche quello mai vissuto, per provare a ricostruire, a capire, seguendo piste, tracce, esplorando nella memoria altrui e immaginando cosa sia potuto realmente accadere. La prima guerra mondiale: chi la conosce oggi? Come viene raccontata da pittori, scrittori, registi? In che misura la seconda è legata alla prima? Punti di vista, VOCI, sguardi. Risposte, aperte.”
VOCI è un progetto di educazione permanente articolato in molteplici attività che hanno visto coinvolte adolescenze e generazioni diverse: un gruppo di ragazzi in carico all’Ufficio Servizio Sociale Minorenni e della Comunità Pubblica per Minori, studenti di Istituti Superiori (Liceo delle Scienze Umane L. Bassi e Liceo Sabin) e studenti dell’Accademia di Belle Arti, senior dell’Università Primo Levi.
Da sottolineare come il gruppo di senior dell’Università Primo Levi, formatosi nella prima annualità del progetto VOCI, abbia continuato a lavorare con i ragazzi del Pratello partecipando allo spettacolo del novembre scorso CHIAMATEMI ISMAELE, e sia stato componente fondamentale nel lavoro di quest’anno, coinvolgendo diversi cittadini che avevano partecipato allo spettacolo dell’anno passato come figuranti.
Il progetto si è articolato in quattro laboratori, che si sono svolti nell’arco di sei mesi: il Laboratorio di Storia (condotto da Luca Alessandrini), il Laboratorio di teatro (condotto da Paolo Billi), il Laboratorio d’ arte (condotto da Veronica Ceruti presso il MAMbo), il Laboratorio di video-arte per il video di scena dello spettacolo (condotto presso l’Accademia di Belle Arti da Daniele Campagnoli e Filippo Pierpaolo Marino).
Il progetto è realizzato nell’ambito delle attività in convenzione tra Comune di Bologna e Teatro del Pratello, con i contributi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Coop Adriatica; con il patrocinio dell’A.N.P.I. provinciale – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia- e dei Quartieri Porto e Saragozza. Si ringraziano la Fondazione Teatro Comunale di Bologna che ha supportato l’allestimento e l’Istituto Comprensivo 8, che ospita lo spettacolo.
Ingresso gratuito